L’armata Brancaleone

Gian Maria Volonté era reduce dal trionfo al botteghino di Per un pugno di dollari quando nell’estate del 1965 ricevette un’offerta insolita.  Mario Cecchi Gori lo voleva al fianco di Vittorio Gassman nella commedia L’armata Brancaleone. Dopo aver letto la sceneggiatura, scritta in un italiano maccheronico da Mario Monicelli insieme ad Age e Scarpelli, il produttore si era immaginato il film come un western in cui la presenza di Volonté avrebbe potuto attrarre spettatori.

L'armata Brancaleone

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L’intervista: Gianfranco De Bosio ricorda Volonté

Incontro Gianfranco De Bosio nella sua casa di Milano. Ha 95 anni, è stato regista per il teatro, il cinema e la Tv, sceneggiatore e docente alla Scuola del Piccolo di Milano, una persona che non si ha difficoltà a chiamare maestro. Nel 1963 volle Gian Maria Volonté come protagonista del suo primo film. Il terrorista racconta una pagina personale di De Bosio, quella del Cln veneto e del comandante Otello Pighin, medaglia d’oro al valore militare della Resistenza. A distanza di oltre mezzo secolo Gianfranco De Bosio ha dell’attore un ricordo nitido.

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Gian Maria Volonté in Accademia

Gian Maria Volonté in Accademia
1955 – Gian Maria Volonté con i compagni d’Accademia – Foto di Gianna Giachetti.

 

Gian Maria Volonté presentò domanda d’iscrizione all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma il 25 settembre 1954: «Il Sottoscritto Gian Maria Volonté di Mario e di Bianchi Carolina nato a Milano il 9 aprile 1933 e abitante a Roma in via della Vite 99 (presso Lippi), inoltra domanda di ammissione al fine di poter partecipare agli esami in concorso in facoltà di allievo attore. Intendo inoltre concorrere all’assegnazione della Borsa di studio. […]».[1]Gian Maria Volonté, Domanda ammissione esami, 25 settembre 1954, Centro Studi Casa Macchia – Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico.

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References

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1 Gian Maria Volonté, Domanda ammissione esami, 25 settembre 1954, Centro Studi Casa Macchia – Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico.

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Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri venne proiettato per la prima volta a Milano il 12 febbraio 1970. Due mesi prima una bomba era esplosa nella Banca Nazionale dell’Agricoltura di piazza Fontana provocando diciassette morti e ottantotto feriti, una tragedia mai completamente chiarita alla quale si aggiunse pochi giorni dopo quella di Giuseppe Pinelli, morto innocente nella questura di Milano. Fu inevitabile che la situazione contingente influenzasse la visione del film. 

 

Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

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Il “Teatro Scelta” di Gian Maria Volonté

Nel gennaio 1964 Gian Maria Volonté costituì una compagnia di teatro militante con Carlo Cecchi, Claudio Meldolesi, Carla Gravina e altri amici, molti dei quali provenienti dall’Accademia. Insieme presero parte a una serie d’incontri nell’appartamento dell’intellettuale Franco Prattico e di sua moglie, la pittrice e coreografa Elvira De Luca. Prattico, all’epoca scrittore e cronista a «l’Unità», contribuì dal punto di vista ideologico e letterario collaborando alla stesura di un manifesto chiamato Teatro Scelta.

Teatro Scelta

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Natale 1971: Gian Maria Volonté e «La tenda in piazza»

La tenda in piazza

 

Nei primi anni Settanta Gian Maria Volonté fu testimone e protagonista delle lotte dei lavoratori, della politica romana e del sindacato attori, con mezzi e modalità differenti, dietro una cinepresa, uno striscione o su un palco.

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Edoardo Maltese, il primo maestro di Volonté

Nell’autunno del 1950 Gian Maria Volonté è appena tornato da Marsiglia quando comincia a frequentare a Torino lo Studio Drammatico Internazionale I Nomadi, una scuola di teatro fondata da Edoardo Maltese. Ha diciassette anni. Non è dato sapere quando matura la scelta di salire sul palcoscenico né se questa decisione sia influenzata da un’amicizia o altre ragioni, tuttavia sappiamo che la recitazione non era il primo dei suoi obiettivi.

La mia grande passione segreta era la scrittura, ed ero convinto che per scrivere delle storie dovessi averle vissute in prima persona. Pensavo di scrivere anche per il teatro e mi ero progettato un certo tempo per conoscerlo: prima come attore, poi come regista e infine come autore.[1]Lauretta Colonnelli, Bella carriera è stata tutta una fuga, «Europeo», 13 agosto 1983

Il primo maestro di Volonté

Edoardo Maltese
Edoardo Maltese all’inizio della carriera

Edoardo Maltese fu dunque il primo maestro di Gian Maria Volonté. Ma chi era quest’artista oggi del tutto dimenticato?

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References

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1 Lauretta Colonnelli, Bella carriera è stata tutta una fuga, «Europeo», 13 agosto 1983

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Gian Maria Volonté – rassegna stampa

Rassegna stampa

 

Rassegna stampa del 2018

Carlo Griseri, Gian Maria Volonté – un libro per raccontarlo, cinemaitaliano.info, 29 ottobre 2018

Fabio Canessa, Volonté e la sua passione per il mare della Maddalena, La Nuova Sardegna, 14 novembre 2018.

Massimo Castellani, Volonté. L’eretico del ’68, Avvenire, 15 novembre 2018.

Gian Luca Favetto, Il caso Volonté, Il Venerdì, 16 novembre 2018.

FilmTv, 4 novembre 2018

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Albertino Bonvicini

Albertino Bonvicini

Nel  2010 ho raccontato la storia di Albertino Bonvicini, prima in un documentario poi in un libro pubblicato per Add editore.

Albertino Bonvicini:  cominciamo dal principio

Nella seconda metà degli anni Cinquanta la famiglia Bonvicini viveva in via Filadelfia a Torino, nei pressi dell’allora Stadio Comunale. Nel 1958 nacque Albertino, due anni dopo il padre si rese irreperibile arruolandosi nella legione straniera. La madre, priva di qualunque sostegno economico e affettivo, prese la decisione di sistemare il bambino in collegio, prima all’Istituto Valle di Carmagnola, poi all’Istituto Teti di Ceriale. Nel novembre  del 1966 Albertino fu trasferito all’istituto del Sacro Cuore di Gesù di Montaldo di Cerrina in provincia di Alessandria, più confortevole e vicino alla nuova residenza della mamma. (altro…)

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Cristo si è fermato a Eboli

Io e la mia famiglia abbiamo trascorso una giornata ad Aliano nel maggio del 2017 sulle tracce di Cristo si è fermato a Eboli. Al nostro arrivo ci sembrò che in paese non ci fosse nessuno all’infuori dei pochi turisti e di alcuni anziani seduti ai tavolini del bar. C’era silenzio, ed era quello che speravamo di trovare. Ero reduce dal traffico di Napoli, da neopatentato avevo sfidato il caos del lungomare e ne ero uscito vittorioso salvando la preziosa vernice dell’auto a noleggio.

 

Cristo si è fermato a Eboli
A spasso per Aliano con il cane Barone

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L’intervista: Lydia Alfonsi ricorda Volonté

Lydia Alfonsi

 

Lydia Alfonsi è stata tra le prime persone che ho avuto il piacere d’intervistare per il libro Gian Maria Volonté. Un’attrice tra le più moderne della sua generazione. Dopo gli esordi teatrali il grande pubblico la scopre negli anni Sessanta attraverso alcuni sceneggiati di successo. In seguito il suo nome resterà legato ai classici interpretati in palcoscenico: Elettra, Fedra e Medea. Lydia è sorpresa dalla mia telefonata, stupita che qualcuno s’interessi ancora a lei. È l’attrice che più ha lavorato con Gian Maria Volonté, hanno condiviso il set di ben tre sceneggiati e quattro film.

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Metti, una sera a cena con Volonté

 

Cinquant’anni fa andava in scena il grande rifiuto

Ottobre del 1968. Finite le vacanze in Sardegna, Gian Maria Volonté avrebbe dovuto cominciare le riprese di Metti, una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi. Tuttavia dopo una notte insonne restituì l’anticipo di due milioni e mezzo e rinunciò al film. La produzione bloccò le riprese e lo citò in giudizio per inadempienza contrattuale. A molti giornali non sembrò vero di poter mettere sulla graticola il compagno Volonté.

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