Non tutti sanno che Gian Maria Volonté visse fino ai diciott’anni a Torino, e torinese si considerava. In questa stessa città mosse i primi passi d’attore sul palcoscenico del dopolavoro ferroviario di via Sacchi, qui nacque suo fratello Claudio e qui il 27 febbraio 1961 morì suo padre Mario. In tempi recenti questo legame è stato riallacciato grazie al Museo Nazionale del Cinema di Torino.
Il fondo Gian Maria Volonté
Tra il 17 maggio e il 15 settembre 2017 si è svolta la mostra Sotto il segno di Volonté, un omaggio alla lunga carriera del grande attore italiano. L’evento è stato possibile perché un paio di anni fa Giovanna Gravina Volonté, figlia di Gian Maria Volonté e Carla Gravina, ha donato l’intera documentazione in suo possesso all’ Archivio del Museo Nazionale del Cinema di Torino. Attraverso il fondo Volonté è possibile ripercorrere gran parte della carriera dell’attore. Contratti, corrispondenza, documenti personali, sceneggiature, aiutano a indagare dagli esordi teatrali fino agli ultimi anni. Spicca un’ampia raccolta di carte nautiche, testimonianza della grande passione per la vela che aveva Volonté.
Vecchi album di famiglia
Il fondo del Museo Nazionale del Cinema di Torino comprende anche numerose foto inedite della famiglia Volonté conservate presso la fototeca di via Montebello 20. Le immagini ritraggono i Volonté tra gli anni Venti e Cinquanta oltre che a Torino anche a Saronno, loro terra di origine.
L’Archivio del Museo Nazionale del Cinema
L’Archivio conserva inoltre i fondi di Gillo Pontecorvo, Francesco Rosi ed Elio Petri, alcuni tra i registi che più di altri hanno legato il proprio nome a quello dell’attore. Il fondo Volonté è consultabile tramite appuntamento in via Matilde Serrao 8/A.