Intervista a Diego Novelli
In questa intervista, registrata il 15 aprile 2008, durante le riprese del film documentario Fate la storia senza di me, Diego Novelli racconta la sua Torino.
In questa intervista, registrata il 15 aprile 2008, durante le riprese del film documentario Fate la storia senza di me, Diego Novelli racconta la sua Torino.
Incontro Gianfranco De Bosio nella sua casa di Milano. Ha 95 anni, è stato regista per il teatro, il cinema e la Tv, sceneggiatore e docente alla Scuola del Piccolo di Milano, una persona che non si ha difficoltà a chiamare maestro. Nel 1963 volle Gian Maria Volonté come protagonista del suo primo film. Il terrorista racconta una pagina personale di De Bosio, quella del Cln veneto e del comandante Otello Pighin, medaglia d’oro al valore militare della Resistenza. A distanza di oltre mezzo secolo Gianfranco De Bosio ha dell’attore un ricordo nitido.
Gian Maria Volonté presentò domanda d’iscrizione all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma il 25 settembre 1954: «Il Sottoscritto Gian Maria Volonté di Mario e di Bianchi Carolina nato a Milano il 9 aprile 1933 e abitante a Roma in via della Vite 99 (presso Lippi), inoltra domanda di ammissione al fine di poter partecipare agli esami in concorso in facoltà di allievo attore. Intendo inoltre concorrere all’assegnazione della Borsa di studio. […]».[1]Gian Maria Volonté, Domanda ammissione esami, 25 settembre 1954, Centro Studi Casa Macchia – Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico.
References
↑1 | Gian Maria Volonté, Domanda ammissione esami, 25 settembre 1954, Centro Studi Casa Macchia – Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. |
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Alberto Papuzzi, autore del libro “Portami su quello che canta. Processo a uno psichiatra”, racconta il caso giudiziario Giorgio Coda, primo psichiatra a essere condannato per uso improprio dell’elettroshock.
L’intervista è stata rilasciata il 17 novembre 2008. Una parte è stata montata nel documentario “Fate la storia senza di me” distribuito nel 2011 da Add editore.
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri venne proiettato per la prima volta a Milano il 12 febbraio 1970. Due mesi prima una bomba era esplosa nella Banca Nazionale dell’Agricoltura di piazza Fontana provocando diciassette morti e ottantotto feriti, una tragedia mai completamente chiarita alla quale si aggiunse pochi giorni dopo quella di Giuseppe Pinelli, morto innocente nella questura di Milano. Fu inevitabile che la situazione contingente influenzasse la visione del film.
L’intervista al magistrato Rodolfo Venditti è stata registrata il 18 aprile 2008 durante la fase di sviluppo del documentario Fate la storia senza di me, distribuito da Add editore nel 2011.
Nel gennaio 1964 Gian Maria Volonté costituì una compagnia di teatro militante con Carlo Cecchi, Claudio Meldolesi, Carla Gravina e altri amici, molti dei quali provenienti dall’Accademia. Insieme presero parte a una serie d’incontri nell’appartamento dell’intellettuale Franco Prattico e di sua moglie, la pittrice e coreografa Elvira De Luca. Prattico, all’epoca scrittore e cronista a «l’Unità», contribuì dal punto di vista ideologico e letterario collaborando alla stesura di un manifesto chiamato Teatro Scelta.
Nei primi anni Settanta Gian Maria Volonté fu testimone e protagonista delle lotte dei lavoratori, della politica romana e del sindacato attori, con mezzi e modalità differenti, dietro una cinepresa, uno striscione o su un palco.
L’intervista a Luca Rastello è stata registrata nell’aprile 2008. Una parte è stata montata nel documentario “Fate la storia senza di me” distribuito nel 2011 da Add editore. Luca ricorda Albertino Bonvicini, il circolo Barabba e la vicenda del rogo del bar Angelo Azzurro.
Nell’autunno del 1950 Gian Maria Volonté è appena tornato da Marsiglia quando comincia a frequentare a Torino lo Studio Drammatico Internazionale I Nomadi, una scuola di teatro fondata da Edoardo Maltese. Ha diciassette anni. Non è dato sapere quando matura la scelta di salire sul palcoscenico né se questa decisione sia influenzata da un’amicizia o altre ragioni, tuttavia sappiamo che la recitazione non era il primo dei suoi obiettivi.
La mia grande passione segreta era la scrittura, ed ero convinto che per scrivere delle storie dovessi averle vissute in prima persona. Pensavo di scrivere anche per il teatro e mi ero progettato un certo tempo per conoscerlo: prima come attore, poi come regista e infine come autore.[1]Lauretta Colonnelli, Bella carriera è stata tutta una fuga, «Europeo», 13 agosto 1983
Edoardo Maltese fu dunque il primo maestro di Gian Maria Volonté. Ma chi era quest’artista oggi del tutto dimenticato?
References
↑1 | Lauretta Colonnelli, Bella carriera è stata tutta una fuga, «Europeo», 13 agosto 1983 |
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L’intervista a Luca Rastello è stata registrata nell’aprile 2008. Una parte è stata montata nel documentario “Fate la storia senza di me” distribuito nel 2011 da Add editore. Rastello racconta la Torino del 1977, quella dei suoi sedici anni.