Nei primi anni Settanta Gian Maria Volonté fu testimone e protagonista delle lotte dei lavoratori, della politica romana e del sindacato attori, con mezzi e modalità differenti, dietro una cinepresa, uno striscione o su un palco.
Fabbriche occupate
Negli ultimi mesi del 1971 oltre cento aziende della capitale avevano messo in cassa integrazione più di seimila operai. Tra le fabbriche occupate c’erano la Cagli, l’Arib, la Filodont, la Luciani e la Metalfer.
Il 22 dicembre i lavoratori manifestarono in piazza di Spagna per raccogliere fondi per le famiglie in difficoltà. Operai e studenti si diedero appuntamento alla fontana del Bernini. Volonté, che in quei giorni stava girando un documentario, riprese gli eventi, prima da un camioncino e poi a terra, affiancato da un operatore. La mattinata si accese quando gli operai tentarono di montare una tenda, provocando la reazione dei poliziotti. Durante le cariche un operaio cadde a terra ferito, Gian Maria fu il primo a soccorrerlo e tra i primi a essere fermato. Portato al commissariato Trevi-Campo Marzio e sistemato in camera di sicurezza, venne rilasciato due ore dopo. [1]R.R., Volonté girava uno sciopero fermato come scioperante, «Stampa Sera» 24 dicembre 1971
«La tenda in piazza»
Le scene girate in piazza di Spagna diventarono le ultime sequenze del documentario La tenda in piazza. Un mese dopo, il 22 gennaio 1972, quindicimila lavoratori si ritrovarono al Palasport di Roma in difesa dell’occupazione. Gian Maria presentò l’evento, in cui si alternarono canzoni, letture e testimonianze, insieme all’amico Paolo Villaggio.
[Mirko Capozzoli, Gian Maria Volonté, Add editore, Torino, 2018]
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