«Volonté è stato protagonista indiscusso di una stagione del nostro cinema singolarmente interessante, dialettica, combattuta, viva e questo volume ha lo scopo di celebrarlo». Inizia con queste parole il libro Gian Maria Volonté. L’immagine e la memoria a cura di Valeria Mannelli, uscito da poche settimane, rivisto e ampliato rispetto alle due edizioni precedenti, grazie al sostegno del Museo Nazionale del Cinema di Torino che conserva l’archivio personale dell’attore.
Gian Maria Volonté nasce a Milano ma trascorre i primi vent’anni della sua vita a Torino, e torinese si sentirà sempre.
Non è un caso dunque che la biografia “Gian Maria Volonté” sia nata in quella che è anche la mia città, passeggiando tra le strade che videro Volonté bambino, e poi giovane e inesperto attore. In questa pagina riporto in breve la sua vita, per quelli che vorranno approfondire rimando al mio libro edito da add editore nel 2018.
Ho conosciuto Giuseppe Biasini nel marzo del 2005. Avevo appena cominciato a lavorare al mio film documentario Fate la storia senza di me che cinque anni più tardi mi avrebbe portato alla Mostra del Cinema di Venezia.
Carla Gravina nasce a Gemona del Friuli il 5 agosto del 1941. Trascorre l’infanzia in Friuli, prima di trasferirsi a Roma all’età di dodici anni. Tre anni più tardi esordisce in Guendalina di Alberto Lattuada. Nello spazio di pochissimi anni diventa una delle attrici più promettenti del cinema italiano lavorando per Alessandro Blasetti, Mario Monicelli, Mario Soldati, Carlo Lizzani, Mario Camerini e Luigi Comencini. Il 5 luglio del 1960 debutta in teatro con Romeo e Giuliettadi Franco Enriquez.
La classe operaia va in Paradiso di Elio Petri, scritto con Ugo Pirro, ebbe un percorso di preparazione impegnativo che coinvolse anche Gian Maria Volonté.
Nel novembre del 1957, durante una delle repliche teatrali della Fedra al Sant’Erasmo di Milano, Gian Maria Volonté conobbe Tiziana Mischi, un’attrice di vent’anni che aveva appena finito la scuola del Piccolo Teatro. Fra i due nacque subito una forte complicità e iniziarono una relazione che portò i due al matrimonio.
Gian Maria Volonté, neo consigliere regionale del PCI, eletto alle elezioni del giugno del 1975, racconta dalle pagine dell’Unità la nascita di un vasto movimento popolare a Primavalle e a Trastevere per l’istituzione di centri culturali polivalenti.
Nella primavera del 2005 avevo appena cominciato a lavorare al mio documentario Fate la storia senza di me, allora non aveva ancora un titolo e sarebbero trascorsi cinque anni prima della sua realizzazione. Piera Piatti fu tra le prime persone che contattai per orientarmi in una vicenda che affondava le sue radici
tra gli anni Sessanta e Settanta.
Dibattito presso l’Associazione per la Lotta contro le Malattie Mentali. Al centro Piera Piatti.
Il 10 giugno del 1963 Carla Gravina, Ilaria Occhini, Corrado Pani, Luca Ronconi e Gian Maria Volonté annunciarono la costituzione di una compagnia di prosa. Nelle prime intenzioni di quelli che la stampa definì i Nuovi Giovani c’era l’obiettivo di valorizzare i commediografi italiani. La compagnia cominciò, dentro un piccolo teatro romano, le prove di due commedie di Carlo Goldoni: La putta onorata e La buona moglie, fuse insieme in un unico spettacolo.