Nella primavera del 2005 avevo appena cominciato a lavorare al mio documentario Fate la storia senza di me, allora non aveva ancora un titolo e sarebbero trascorsi cinque anni prima della sua realizzazione. Piera Piatti fu tra le prime persone che contattai per orientarmi in una vicenda che affondava le sue radici
tra gli anni Sessanta e Settanta.
Piera Piatti era stata allieva e amica di Franco Basaglia, fu tra i fondatori dell’ALMM di Torino (Associazione per la Lotta contro le Malattie Mentali) e tra i promotori di Psichiatria Democratica.
Il telegramma di Franco Basaglia a Piera Piatti
In un telegramma del 13 luglio 1974, si era appena concluso il processo di I grado contro lo psichiatra Giorgio Coda, Basaglia si congratulò definendola «la migliore allieva».
Piera Piatti fu molto gentile durante il nostro primo e unico incontro ma chiarì subito che non avrebbe rilasciato un’intervista davanti a una videocamera. Non amava apparire, non più, dopo una vita spesa a lottare in prima linea su diversi fronti, la malattia mentale e la tossicodipendenza. Purtroppo di quella lunga chiacchierata non ho alcuna registrazione, mi restano soltanto i ricordi e pochi minuti di conversazione al telefono, ed è una cosa che di tanto in tanto torna a tormentarmi.
Prima di salutarmi mi regalò diverse cartelline contenenti dieci anni di rassegna stampa più altri documenti. Gli articoli sono stati ritagliati, evidenziati in alcune parti e incollati su fogli in formato A3. Il primo di questi documenti è datato marzo 1969, l’ultimo 7 dicembre 1978, per un totale di 215 pagine; l’obiettivo è di pubblicarli tutti in queste pagine.
[Articolo in costruzione. Ultimo aggiornamento 30 marzo 2024